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8 Luglio 2025

L’Europa e la politica industriale fra interventismo e neutralità

Marcella Panucci e Gian Paolo Manzella ricostruiscono 70 anni di storia dell’Unione in un Quaderno Svimez.

Per rilanciarla secondo l’ex presidente del Consiglio e numero uno della Bce, Mario Draghi, servirebbero 800 miliardi l’anno. Nel frattempo, la nuova Commissione europea di Ursula von der Leyen promette di farne il cavallo di battaglia di questo mandato. La politica industriale è al centro della scena dell’Unione.

I TEMI

Si stanno adottando regolamenti su temi strategici quali l’industria pulita, le materie prime critiche, i semi conduttori. L’attenzione alla dimensione ‘protetti-va’ aumenta, con il contrasto alle sovvenzioni estere distorsive della concorrenza e la protezione delle imprese strategiche. Il libro dei docenti Marcella Panucci e Gian Paolo Manzella “Quaderno Svimez. Tra competitività e coesione, vicende della politica industriale Ue”, parte da qui per andare a ritroso, ricostruendo lo sviluppo e l’evolversi della politica industriale europea sin dal Trattato di Roma.

LE FASI

Una lunga storia che viene suddivisa in diverse fasi, che guidano il lettore attraverso più di 70 anni di storia europea. Un racconto in cui emergono, oltre a fasi ‘interventiste’ e altre caratterizzate da maggiore ‘neutralità’ e ricorso alla concorrenza, anche diverse personalità che hanno fatto grande l’Italia in Europa. Guido Colonna di Paliano, il primo commissario a essersi occupato di industria in maniera strutturata con il suo “Memorandum Colonna”. Altiero Spinelli, visionario commissario Ue negli anni Settanta, capace di anticipare temi strategici ancora oggi come le materie prime critiche, il capitale di rischio, il rapporto tra industria ed ambiente. Romano Prodi, presidente di una Commissione che rilanciò la politica industriale all’inizio di questo secolo, dopo la lunga sospensione degli anni della fine del Novecento. Per arrivare ad Enrico Letta e a Draghi, i cui rapporti sono centrali per lo sviluppo e le prospettive della politica industriale europea.

Il volume passa in rassegna, anche con il ricorso ad esperienze straniere, aree su cui lavorare: la creazione di organizzazioni specializzate nei temi più tecnici, come le materie prime critiche; organismi di valutazione per verificare i concreti effetti della politica industriale; organizzazioni per raccordare l’azione delle regioni e dell’amministrazione centrale. Il Quaderno Svimez sottolinea infatti il rapporto stretto che corre oggi tra politica industriale e politica di sviluppo regionale. Un legame necessario per promuovere uno sviluppo equilibrato ed evitare l’acuirsi dei divari territoriali esistenti. Un’ottica tanto più importante in questo momento per l’Italia ed il suo Mezzogiorno.

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