L’Italia smarrita. Il saggio curato da Giovanni Farese e Guido Melis ricorda la crescita nel dopoguerra, la qualità delle persone che la promossero, il ruolo del Formez: oggi mancano figure capaci di darsi missioni complesse.

Il Rapporto Svimez 1974 a cinquant’anni dalla sua presentazione
Il saggio di Raffaele La Regina ricostruisce origini e impatto del primo Rapporto SVIMEZ sul Mezzogiorno
Rinnovati gli Organi sociali per il triennio 2025-2027
L’Assemblea dei Soci Svimez ha eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione e il Collegio dei Revisori dei Conti per il triennio 2025-2027.
Il Mezzogiorno e i nodi ancora da sciogliere
Il Presidente Adriano Giannola commenta i dati sul Pil delle regioni italiane presentati dalla Svimez.
Il PIL delle regioni nel 2024
Per il terzo anno consecutivo, il Mezzogiorno registra una crescita del PIL superiore alla media nazionale: +1% contro lo 0,7% dell’Italia, grazie soprattutto agli investimenti pubblici e...
Il PIL nel 2024
Per il terzo anno consecutivo, il Mezzogiorno registra una crescita del PIL superiore alla media nazionale: +1% contro lo 0,7% dell’Italia, grazie soprattutto agli investimenti pubblici e...
La Mid-term review salverà la coesione?
In questo nuovo numero di Informazioni Svimez si analizzano le implicazioni della Mid-term review dei fondi di coesione europei per il ciclo 2021-2027, che consente di riallocare le risorse verso le...
Tra competitività e coesione. Vicende della politica industriale UE (1958-2025)
Pubblicato il numero 73 della collana Quaderni Svimez. Gian Paolo Manzella e Marcella Panucci vi tracciano una storia dell’evoluzione della politica industriale europea; ne sottolineano i “punti di incontro” con l’intervento a sostegno dello sviluppo regionale; delineano tendenze e piste di lavoro che si aprono per il policymaking: da Bruxelles ai territori.
Svimez, si alla cittadinanza per rafforzare democrazia e coesione sociale del Paese
Nel nuovo numero di Informazioni SVIMEZ, pubblicato in vista del referendum dell’8-9 giugno, si evidenzia che la riduzione a 5 anni del requisito di residenza per la cittadinanza a stranieri extracomunitari rappresenterebbe un passo cruciale per rafforzare la coesione sociale. La riforma potrebbe portare 1,4 milioni di nuovi cittadini, contrastare lo spopolamento e garantire la tenuta dei servizi essenziali per tutti i cittadini.